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Alla Fondazione Trame il Premio Uniti per la Legalità 2025
Attualità

Alla Fondazione Trame il Premio Uniti per la Legalità 2025

12 Mag 2025
redazione Corriere di Lamezia
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In occasione della quinta edizione del convegno nazionale “Uniti per la Legalità”, promosso dall’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC), la Fondazione Trame ETS è stata insignita del Premio “Uniti per la Legalità” 2025, un riconoscimento nazionale assegnato a realtà impegnate nella valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e nella promozione di percorsi concreti di legalità.

Alla Fondazione Trame il Premio Uniti per la Legalità 2025Per la prima volta ospitato in Calabria, il convegno si è svolto a Cittanova (RC), alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, del mondo professionale e del terzo settore. A ricevere il premio, a nome della Fondazione, è stato il presidente Nuccio Iovene, intervenuto nell’ambito della sessione dedicata all’impatto culturale sul territorio attraverso il riutilizzo sociale dei beni confiscati.

In particolare, la Fondazione Trame ETS è stata riconosciuta come esempio virtuoso di valorizzazione culturale del patrimonio confiscato, per aver saputo trasformare le ferite lasciate dalla criminalità in strumenti di conoscenza, arte e partecipazione civile.

L’occasione di questo riconoscimento nasce in particolare dall’esperienza della mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita”, curata dal prof. Lorenzo Canova e promossa da Fondazione Trame insieme all’Associazione MetaMorfosi, con il patrocinio del Ministero dell’Interno. La mostra, inaugurata il 18 giugno 2024 nell’ambito della tredicesima edizione del Trame Festival dei libri sulle mafie, ha esposto al pubblico opere d’arte confiscate a esponenti della criminalità organizzata, finora, in parte, rimaste invisibili.

Tra i pezzi in mostra, autentici capolavori sequestrati a due figure emblematiche del malaffare italiano – il boss Gioacchino Campolo, noto come “il re dei videopoker”, e Gennaro Mokbel, coinvolto in scandali legati alla Banda della Magliana. Si tratta di opere di grandi maestri del Novecento come Giorgio De Chirico, Antonio Ligabue, Michele Cascella, Marco Lodola, Franz Borghese, fino a casi emblematici come la falsa attribuzione di un dipinto a Giorgio Morandi, che testimonia il paradosso della criminalità anche come vittima delle proprie logiche truffaldine.

La mostra Visioni Civiche è stata realizzata dalla Fondazione Trame con il sostegno della Fondazione CDP, in collaborazione con l’Associazione MetaMorfosi e con il patrocinio del Ministero dell’Interno.

L’iniziativa ha mostrato con forza come l’arte possa diventare un potente strumento di riscatto e testimonianza: un patrimonio trafugato che torna a essere bene comune, reso accessibile alla collettività attraverso la cultura. Una vera “restituzione simbolica”, che si è imposta come modello nazionale di riutilizzo civile e culturale dei beni confiscati.

Durante il convegno di Cittanova, il contributo della Fondazione Trame è stato indicato come caso di studio, nell’ambito di una più ampia riflessione sul ruolo strategico dei professionisti – commercialisti, esperti contabili, amministratori pubblici – nel lungo e delicato percorso che conduce dalla confisca di un bene alla sua restituzione alla collettività. Il riconoscimento ricevuto conferma quanto sia centrale la sinergia tra istituzioni, enti del terzo settore e comunità locali per dare concretezza ai principi di legalità e giustizia sociale.

La Fondazione Trame, con oltre dieci anni di impegno a Lamezia Terme e in Calabria, conferma così la propria vocazione a fare della memoria, dell’arte e dell’attivismo culturale una leva concreta per costruire un futuro libero dalle mafie.


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