Nell’aula consiliare del Comune di Cosenza, lunedì 15 settembre, Don Mario Ciardullo, alla presenza della Commissione Cultura del Palazzo dei Bruzi, ricevendo i saluti istituzionali di Francesco Turco, Delegato agli Affari col Culto del Comune di Cosenza, alla presenza dei parrocchiani, ha ricevuto un importante riconoscimento come “Primo Italiano A Visitare IlVillaggio Masai Di Ruvu- Ngage nella Diocesi Di Same” in Tanzania, nel cuore dell’Africa.
“A DON MARIO CIARDULLO, Sacerdote stimato – cantautore apprezzato – evangelizzatore innovativo. Punto di riferimento esemplare per i nostri giovani nella promozione della cultura, della solidarietà e della spiritualità” recita la targa ricevuta dalle mani di Mimmo Frammartino, Presidente della Commissione Cultura della Città di Cosenza, a ricordo dell’intensa esperienza africana, vissuta dal giovane sacerdote della Diocesi di Cosenza- Bisignano.
I lavori sono stati introdotti dal dott. Frammartino che ha sottolineato con parole appassionate questa esperienza davvero straordinaria, come uomo e come sacerdote, di Don Mario Ciardullo: “un riconoscimento istituzionale,per premiare l’impegno di un sacerdote che parla alla gioventù attraverso un approccio diverso, dove vengono messi in gioco i talenti divini ricevuti per un linguaggio incisivo e coinvolgente”.
Il Parroco di S.Maria della Consolazione in Arcavacata dopo aver ringraziato la Commissione per essere stata “sensibile ad una causa così importante” ha ricordato la particolarità della giornata (il terzo anniversario della scomparsa dell’amato Vescovo Nolè e la dipartita di due confratelli) porta tutti, attraverso il racconto per immagini, nel suo viaggio in Tanzania, ai piedi del Kilimangiaro presso la diocesi di Moshi.
Dal 30 giugno al 14 luglio, un viaggio intenso, vissuto viaggiando da solo per dodici ore di aereo, più di ottomila km di distanza, nato da un incontro fortuito in Italia con il Vescovo di quella regione africana. La pittura offerta e partita dall’Italia, grazie al Vescovo di Cosenza Mons. Checchinato, le impalcature di fortuna sospese a quindici metri di altezza da “scalare” fidandosi solo dell’aiuto di Chi dispone tutto dall’alto dei cieli, duecento metri quadrati da pitturare per rendere bella la cattedrale di Moshi, le zuppe di banana, il riso, e ancora banane e riso… Funerali che durano giorni, ore e ore di cammino, quattro ore di strada sterrata a bordo di una macchina che inizia a perdere i connotati, S.Messe a quattromila metri di altezza dove si trovano tanta fede, devozione, pazienza (per dare il sacramento a ben duecentoventi cresimandi!).
Il compleanno più bello di sempre, festeggiato dal Parroco, è nella Diocesi di Same, tra i bambini che bucano la macchina fotografica con i loro sorrisi, i sorrisi di chi, nella gioia di stare insieme, trova l’essenziale e che, tra le pietre spaccate a mano e la povertà delle loro capanne, accoglie con amore un sacerdote bianco, anzi il “White Masai”. Si perché dopo ore e ore di strada, Don Mario si ritrova nella Parrocchia di S.Giovanni Battista dove, tra il nulla, Don Agostino fa spuntare sorrisi, dove questo prete, dalla nonna Masai,insegna ai piccoli, di un popolo indigeno noto in tutto il mondo, che solo il sapere e la conoscenza può liberare dalla povertà materiale e morale. Eccoli i Masai Di Ruvu- Ngage: fieri, alti e forti, ecco Marta, la prima battezzata tra loro, che accoglie don Mario primo italiano giunto nel loro villaggio e gli regala l’abito tradizionale della tribù ai confini tra il Kenya e la Tanzania; ecco i piccoli: belli, bellissimi, che danzano felici abbracciando il Masai Bianco e dandogli in dono, la loro tazza colma di latte. Le foto scorrono, le parole di Don Mario raccontano di emozioni, di sorrisi, di lacrime, di povertà, tutte raccolte nel cuore: le case di fango, la mancanza di un’aula scolastica, i giacigli per dormire fatti di pelli di vacca, il bagno ricavato dal fango e paglia senza null’altro, l’assenza di luce, telefoni, acqua, la bellezza dello scoprire, nelle foto, il mare per quei bimbi che l’acqua vanno a raccoglierla sulle spalle delle madri a km di distanza…
Don Giacomo Tuoto, mette in evidenza che lo spirito dei tanti missionari sparsi nel mondo, ben 40mila, promuovono incarnandosi come il Cristo, la dignità dei popoli; la Commissione Cultura si impegna invece per dare continuità “a questa promozione della dignità umana” nata dall’impegno preso da don Mario, di fornire la tribù di un’aula scolastica anche con l’aiuto deiparrocchiani, del Gruppo laicale San Paolo della Croce di Laurignano, guidato da P. Mario Madonna e Luigi Morelli; a tutti vanno i ringraziamenti del parroco.
Parte poi un video che riassume la gioia di quei momenti, giorni e giorni di incontri, sorrisi ed emozioni sono tutti lì davanti… Cosa ha portato con sé Don Mario? Si certo un Certificato d’Onore scritto anche nella lingua Swahili, per il Baba Bianco, che attesta ufficialmente l’avvenuta visita nel villaggio Masai, ma è poca cosa dinanzi a questi nuovi amici che vogliono conoscere il mare, conoscere il mondo, farsi conoscere, che scrivono, da un posto così sperduto, dimostrando affetto. Visi, danze, occhi grandi stupiti, si inseguono sullo schermo, chi è presente non può neanche immaginare tante emozioni tutte insieme: i legami nati, il peso dei chilometri percorsi, il valore delle esperienze fatte in luoghi così lontani, non solo fisicamente…E non importa se è andata bene o è andata male, importa avercela fatta: sentirsi parte di un tutto, fare la differenza nel momento di un incontro che può cambiare anche la vita, o ricevere solamente in dono “l’amore che capita”.
Scorrono le immagini… Olly canta in sottofondo…“L’amore va, ti sazia, ti spoglia, ti stende, ti sprona, ti sforma o ti dona…L’amore va, l’amore va, Cammina in mezzo alle persone”.
Luisa Loredana Vercillo
