HapuEditore

Associazione Le Città Visibili

L’associazione “Le Città Visibili” nella Valle Santa Reatina

Condividi

A quasi 800 anni dalla morte del Santo più amato d’Italia, l’associazione “le Città Visibili” ha compiuto un viaggio di rara bellezza e spessore, mirabilmente organizzato da Maria Antonietta Menichelli, guida colta, garbata e appassionata.
Grazie a lei ogni partecipante ha avuto il grande privilegio di comprendere la semplicità essenziale di San Francesco d’Assisi che in Sabina, ha vissuto per lunghi periodi, ha sofferto, ha scritto la Regola Definitiva del suo Ordine, ha condiviso con i confratelli luoghi e cammino. Ogni chiesetta, ogni eremo, ogni roccia ci ha toccato il cuore e colpito nell’anima. Percorrendo la Valle Santa Reatina ognuno di noi ha ricevuto un dono grande.
L’itinerario è stato diviso in quattro tappe e, in ognuna di esse, il senso più vero del francescanesimo ci ha avvolti.
Nel verde più intenso abbiamo visitato il santuario di Fonte Colombo, dove Francesco scrisse la Regola definitiva dell’Ordine e dove, nel silenzio più profondo, abbiamo visitato la suggestiva Cappella della Maddalena. Per tutto il cammino ci ha accompagnato un amichevole gatto bianco.
A Greccio, dove nel 1223 San Francesco ideò il Primo Presepe Vivente della storia, abbiamo visto la chiesina di San Luca, con la Grotta del Presepe e la Collegiata di San Michele Arcangelo, la prima Chiesa dedicata a San Francesco, la Mostra dei Presepi provenienti da tutto il mondo, e il borgo che fa parte dei borghi più belli d’Italia.
Il terzo santuario visitato è stato quello di San Giacomo, a Poggio Bustone, luogo dove San Francesco e suoi confratelli si fermarono a lungo e dove avvenne l’apparizione dell’Angelo, che annunciò al Santo il perdono dei peccati da parte di Dio e il felice futuro dell’Ordine.
Poggio Bustone ha dato anche i natali a Lucio Battisti, indimenticabile cantautore di rara sensibilità. Il gruppo ha voluto rendergli omaggio, cantando un brano della canzone alla quale è dedicato il giardino dove è posta la sua statua: i “Giardini di Marzo”. Il quarto santuario che abbiamo visto è stato quello di Santa Maria della Foresta, nel quale è attiva una delle comunità di Mondo X. Un suo rappresentante ci ha spiegato le caratteristiche e le finalità di questo gruppo, destando tanto interesse e tante domande.
Intorno al Santuario una tavolozza di colori di orti e giardini, curatissimi ed armoniosi.
La nostra guida ha poi contornato l’esperienza del percorso francescano con altre mete degne di essere raggiunte. Il gruppo, all’arrivo, ha visitato la città di Rieti, ricca di storia, palazzi nobiliari e giardini e attraversata dal fiume Velino, dalle verdi acque. Suggestivo il Teatro Flavio Vespasiano e imperdibile la Cattedrale di Santa Maria, con la Cappella di Santa Barbara di Gianlorenzo Bernini, in cui troneggia la statua della Santa disegnata dallo stesso artista.
Altra tappa incantevole è stata quella sul lago del Turano, con il delizioso paese di Colle di Tora adagiato su una lingua di terra, intinta nelle acque azzurre del lago.
Sulla sponda opposta, come una visione, Castel di Tora, con le sue case disposte a spirale.
Anche il borgo di Posticciola, curato e riposante, ci è molto piaciuto, con i suoi colorati murales, ispirati agli antichi mestieri.
Maestoso e imponente, il castello di Rocca Sinibalda domina dall’alto dello sperone la Valle del Turano con la sua storia quasi millenaria e la sua arte contemporanea.
Sulla via del ritorno il gruppo si è fermato a Farfa, Abbazia Benedettina di rara bellezza, completamente affrescata, ma, purtroppo nascosta, per via dei restauri in corso.
Tra tante suggestioni, una menzione a parte la merita l’hotel “da Valerio” a Santa Rufina, con il suo impareggiabili ristorante.
Siamo stati accolti con affettuosa familiarità.
Il rapporto con il personale è stato subito improntato sulla più impeccabile professionalità ma anche sulla simpatia più immediata. Valerio e il figlio Marco sono stati dei perfetti padroni di casa. I loro collaboratori, attenti e cordiali, ci hanno fatto sentire parte di una grande famiglia.
La cucina, curatissima, ci ha fatto scoprire i sapori del territorio, con sapori sapientemente armonizzati tra loro con grandi varietà di piatti.
Quello di Valerio e Marco non è solo un albergo: è un luogo dove l’accoglienza, la passione e la generosità regnano sovrani.
Grazie, quindi, a tutto lo straordinario team.
Ne serberemo perennemente uno splendido ricordo.

cronaca a cura dell’associazione 

L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina L’associazione 'Le Città Visibili' nella Valle Santa Reatina


Condividi