LAMEZIA TERME – Una giornata di grazia e comunione ha avvolto la città di Lamezia Terme in occasione della Solennità di San Francesco di Paola, celebrata solennemente domenica 2 giugno nella chiesa matrice.
Una concelebrazione eucaristica intensa e partecipata, presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Serafino Parisi, insieme ai Padri Minimi: Padre Ivano Scalise, Padre Giovanni Sposato e Padre Aldo Imbrogno e ad altri sacerdoti del territorio.
All’inizio della celebrazione, due gesti simbolici e profondamente significativi: l’accensione del cero votivo e la consegna delle chiavi della città a San Francesco di Paola, da parte del Sindaco Paolo Mascaro, rinnovando così l’affidamento del popolo lametino al suo celeste Patrono.
Una piazza e una chiesa colme di fedeli di ogni età, con la presenza sentita delle autorità civili e militari, in un clima di gioia, devozione e spiritualità autentica, che ha toccato i cuori e unito le generazioni. È la bellezza della fede condivisa, che rende vivi i legami tra cielo e terra.
L’omelia del Vescovo Parisi: il cuore del messaggio cristiano
Nel corso della sua toccante omelia, il Vescovo Parisi ha parlato con il cuore rivolto al popolo di Dio:
“Quanto è fortunata questa città di Lamezia! È vero, a volte si ‘tifa’ San Francesco o Sant’Antonio quasi come se fosse una rivalità calcistica… “.
Prendendo spunto dalla Lettera ai Corinzi sulla carità, Mons. Parisi ha ricordato come San Paolo abbia tracciato un vero programma di vita cristiana, fondato su fede, speranza e carità: “La fede è importante, è una scelta di vita che corrisponde al dono della grazia. Ma quella grazia deve operare in noi, se davvero diciamo a Dio: ‘fa’ di me ciò che vuoi’. La speranza non è superstizione, non è aspettare che Dio faccia tutto al posto nostro. È cooperazione, è fiducia attiva, è cercare il bene anche dove sembra prevalere il male”.
Ma è la carità – ha ribadito il Vescovo – ciò che non passerà mai: “La carità è ciò che ricostruisce le relazioni spezzate, ciò che ci chiama ad agire affinché il male non abbia l’ultima parola. L’odio distrugge. Non abbiamo già abbastanza guerre nel mondo? Di fronte allo scempio della violenza, restare immobili è una colpa”.
Particolarmente forte è stato il richiamo a una recente tragedia (la 14enne uccisa): “È uno scempio sentire dire che qualcuno ha ucciso per amore. Possiamo davvero dare all’amore una valenza così negativa? Per questo oggi richiamo la carità di Francesco di Paola: una carità operativa, concreta, che si fa azione quotidiana nelle nostre famiglie, nei nostri contesti sociali”.
Un messaggio per la città: unità, riconciliazione, umanità
San Francesco, ha sottolineato ancora il Vescovo, ci chiede relazioni autentiche, non spezzate. Un impegno che è allo stesso tempo civile e religioso. Rievocando le parole del profeta Isaia, ha affermato: “La strada sarà la via dei redenti, dove nessuno sarà più emarginato. E se qualcuno non riesce a camminare, gli altri lo prenderanno sulle spalle”.
Le istituzioni, la Chiesa e ogni cittadino sono quindi chiamati a interrogarsi sulla qualità della propria presenza nel mondo.
“Restare umani è già una conquista, ma non dovrebbe essere così. Dobbiamo organizzarla, la speranza. Dobbiamo viverla”.
Il messaggio finale è stato un augurio di unità per la città di Lamezia, nata dalla fusione di tre comuni:
“Che le peculiarità di ognuno diventino ricchezza comune. Che questa città sia tanto unita e propositiva da essere persino invidiata… e che anche l’invidia, in questo caso, diventi positiva!”.
Il vescovo Parisi ha colto l’occasione dell’ultima uscita pubblica di Paolo Mascaro come sindaco per ringraziare per la corretta collaborazione in questi anni.
San Francesco di Paola, guida di un popolo in cammino
In questa solennità, Lamezia Terme ha vissuto non solo una festa esterna, ma un’esperienza spirituale profonda. Il messaggio di San Francesco di Paola è attuale, urgente e necessario: vivere nella carità, operare nella speranza, fondarsi nella fede.
Che l’intercessione del Santo Patrono continui a guidare questa città nel suo cammino quotidiano, affinché nessuno sia lasciato indietro, e la carità sia la via che attraversa i cuori di tutti.
Candida Maione