“Padre Ivano, mentre lasci la nostra comunità parrocchiale, ti ringraziamo per i tre anni di guida spirituale e di amorevole servizio. La tua presenza sarà sempre ricordata, e il tuo esempio di fede e dedizione a San Francesco di Paola resterà nel nostro cuore. Ti auguriamo ogni bene nel tuo nuovo cammino, sapendo che la nostra preghiera e la nostra gratitudine ti accompagneranno sempre”.
Con queste parole, nella serata dei Santi Arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele, ed in particolare nella solennità di San Michele Arcangelo, patrono dell’Ordine dei Minimi, la comunità parrocchiale di San Francesco di Paola e San Pancrazio V. M. ha salutato padre Ivano Maria Scalise, correttore dei Minimi del Santuario diocesano San Francesco di Paola con sede Lamezia Terme, trasferito a Corigliano Calabro (CS), destinazione che raggiungerà nei prossimi giorni. Gli subentra padre Vincenzo Arzente, che ritorna a Sambiase dopo aver svolto il servizio di Cappellano all’ospedale di Paola. Alla funzione religiosa hanno preso parte rappresentanti di tutti i gruppi che ruotano attorno alla parrocchia.
Nel corso della Santa Messa, concelebrata da padre Giovanni Sposato, padre Aldo Imbrogno (gli altri due frati Minimi del locale Santuario) e da don Pino Latelli (già Co-parroco del Carmine, ma dai primi di ottobre è stato nominato dal Vescovo diocesano monsignor Serafino Parisi a svolgere il servizio di Rettore presso la locale Rettoria dell’Addolorata e contemporaneamente collaboratore presso la chiesa della Pietà), è stato rimarcato l’atto di affidamento dell’Ordine dei Minimi a San Michele Arcangelo.
“Oggi è bello trovarci insieme – ha detto padre Ivano all’inizio della Santa Messa -. E vogliamo affidare nella festa dei santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, in modo particolare Michele, protettore dell’Ordine dei Minimi, tutto l’Ordine e le vocazioni dell’Ordine. Oggi, finalmente, dopo qualche anno anche un altro giovane è entrato in Noviziato, Giuseppe Arnone, che guarda caso è di Corigliano. Dunque preghiamo per lui, anche se c’è un altro ragazzo straniero che sta iniziando: hanno iniziato, sono in due. Comunque preghiamo per le vocazioni. Oggi vogliamo anche ringraziare il Signore per tutti i confratelli che in questo giorno tra ieri, oggi, avantieri, hanno fatto la prima professione dell’Ordine dei minimi. La mia è stata ieri (28 settembre), 29 anni. Oggi è Padre Aldo che ne compie 64 di anni di vita religiosa. Dunque di motivi ne abbiamo tanti. E un altro motivo bello – ha aggiunto padre Ivano- è che mia sorella e mio cognato, Giusy e Franco, oggi compiono 40 anni di matrimonio. Ringraziamo il dono bello del matrimonio, della legge coniugale dell’amore, e attraverso di loro, preghiamo per tutte le famiglie, tutte le coppie, specialmente quelle in difficoltà; e poi il ringraziamento al Signore e la preghiera da parte mia per i tre anni trascorsi insieme a voi qui nella comunità. Voi sapete che a me i titoli non piacciono: superiore, Correttore, alla fine uno è quello che fa, il titolo puoi anche averlo, poi alla fine se non fai niente, non sei nessuno. E forse io sono nessuno, avendo fatto sicuramente poco. E allora ringrazio il Signore per quello che mi ha dato, mi ha permesso di operare qui in mezzo a voi e anche Vi chiedo perdono per le omissioni che non ho portato avanti nel fare il bene in questi tre anni. Chiedo perdono anche a voi, forse se non sono stato stato all’altezza – ma 1,65 sono comunque, di più non posso essere (a mò di battuta) – e voglio anche ringraziare padre Aldo e Padre Giovanni; anche padre Vincenzo Arzente per un tratto di strada fatto insieme – adesso ritornerà anche lui qui – per avermi sostenuto e accompagnato in questo cammino di presenza qui a Sambiase. E con loro ringrazio di cuore la presenza anche dei confratelli della Vicaria, alcuni altri hanno impegni: a quest’ora ci sono le Messe ovunque. Ringrazio il Vescovo, che ho salutato personalmente, e anche per l’incarico di di essere Vicario (della Vicaria di San Pancrazio). Un saluto a tutti voi parrocchiani”.
Per la comunità dei Padri, ha preso la parola Padre Aldo Imbrogno: “Siamo stati bene in questi tre anni che siamo stati assieme. Abbiamo camminato nell’aiutarci, nel sopportarci, ma quello che ci ha guidato è questo Amore che è lo stemma del nostro Ordine, ma è l’essenziale della vita cristiana. Questo trasloco di padre Ivano è in un luogo a me molto caro: da ragazzo, quando sono andato a Corigliano, sono stati anni meravigliosi. Ed è quello che io auguro a te: che questa permanenza a Corigliano sia una permanenza di gioia, di serenità e di molti frutti spirituali. Ecco questo è il mio augurio: superare le difficoltà con la preghiera, con l’abbandono al Signore, con la presenza di San Francesco che lì è molto Amato. Porta avanti la bandiera dell’amore, che ci distingue, e ti devi distinguere in questa permanenza a Corigliano, giorno per giorno, nell’amore che i coriglianesi sapranno darti in sovrabbondanza. Auguri padre Ivano”.
Prima della fine della Messa, ancora padre Ivano ha ricordato i difficili anni della pandemia, trascorsi da Cappellano all’ospedale di Paola. “Lasciare l’ospedale di Paola e ritornare a Sambiase è stato traumatico, perché ancora si stava uscendo dal Covid. Però piano piano si è tutto, tra virgolette, normalizzato”. Infine, padre Ivano ha ringraziato uno ad uno tutti i gruppi e le componenti parrocchiali, i suoi familiari, “perché si sono abituati ormai a vedermi poco”. E ha così concluso: “ci sono 150 Km per venire a Corigliano. Dunque, vi abbraccio tutti, non dimenticate di pregare per me. Io pregherò per voi. Ciao”.
Sicuramente non è un addio, ma un arrivederci!
Tonino Cataudo
