Già l’indagine “Malapianta”, sempre condotta dalla Guardia di finanza crotonese aveva consentito di scoprire l’esistenza di un “locale” nell’agro di San Leonardo, facente capo alle famiglie Mannolo, Trapasso e Zoffreo, con ramificazioni in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e proiezioni estere con a capo Alfonso Mannolo, attualmente detenuto. Dall’indagine erano emersi elementi che facevano ritenere l’ausilio di “insospettabili” utilizzati per custodire somme di denaro.
Grazie ai contenuti di alcune intercettazioni e alle dichiarazioni di Dante Mannolo, figlio del boss divenuto collaboratore di giustizia, si è arrivati adesso ad identificare alcuni soggetti e siti dove era presumibile ritenere fossero occultate somme di denaro contante. Così durante una perquisizione, nascoste all’interno di intercapedini dei muri di un’abitazione e di un muro di cinta di una villa, è stata trovata la somma posta sotto sequestro. Gli inquirenti ritengono che il denaro, probabile provento di attività di usura, estorsione e traffico di droga, dovesse essere reimpiegato nelle attività criminali della cosca. Si prevedono ulteriori sviluppi.
(ANSA).
‘Ndrangheta, operazione “Soldi rosso sangue”, sequestro di 360 mila euro in contanti
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