Drm Calabria, il Museo archeologico Lametino inaugura “In equilibrio tra passato e Presente”

Sabato 24 luglio il maestro Renzo Eusebi donerà alla città di Lamezia Terme la sua pittoscultura “Cromoformesuonoverticalizzazioni in ferro n. 1”. La maestosa opera, alta più di 4 metri, sarà collocata in piazza Bovio, area attualmente adibita a parcheggio auto. Nell’occasione, alla presenza del critico d’arte Jean-François Pugliese, il Museo archeologico Lametino diretto da Simona Bruni inaugurerà la collaterale “In equilibrio tra passato e Presente”, dedicata allo stesso artista marchigiano. La rassegna, allestita in collaborazione con le gallerie “Arte&Antichità Passato Prossimo” e “Arte Antica e Design”, si terrà negli spazi a piano terra del complesso di San Domenico e nelle sale della struttura afferente alla Direzione regionale Musei Calabria guidata da Filippo Demma.

Ben 55 le opere di pittoscultura facenti parte della collaterale, situate in modo da creare un rapporto visivo/emozionale con le collezioni esposte nelle sale e un perfetto connubio tra antico e moderno. Sabato 24 luglio il Museo archeologico Lametino rimarrà eccezionalmente aperto al pubblico dalle 18.00 alle 22.00. La collaterale “In equilibrio tra passato e Presente” potrà essere visitata gratuitamente fino al prossimo 31 luglio, previa prenotazione al numero telefonico: 3207984594 e alla e-mail: drm-cal.lametino@beniculturali.it. L’ingresso sarà contingentato (max 15 persone), nel pieno rispetto delle normative anti Covid.

Il maestro Eusebi è nato a Montalto Marche nel 1946. Dopo aver svolto gli studi artistici a Roma, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 inizia una propria attività di ricerca, esponendo le proprie opere in Italia e all’estero. Nel 1995 dà vita con altri artisti al “Transvisionismo”, dal quale si dimette due anni dopo per entrare a far parte del Gad (Gruppo aniconismo dialettico) fondato da Giorgio Di Genova. Nel 2002 approda alla serie dei Polittici. Nel 2010 viene inserito nella “Storia dell’arte italiana del ‘900, Generazione anni quaranta”, scritta dallo stesso Di Genova.