È singolare leggere che nella città di Lamezia partono i lavori a seguito del progetto definitivo “Miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione di edilizia di immobili, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali, culturali e sportivi”.
È semplicistico accostare tali interventi al concetto di rigenerazione urbana, addirittura accostati ai fondi PNRR.
Gli interventi che questa Amministrazione ha messo in campo, ricordando che tutta la Nazione ha avuto modo di finanziare con lo strumento del PNRR progetti ben più importanti rispetto ad attività di semplice ripristino, anche riguardo a città molto più piccole rispetto Lamezia Terme, riguardano la sede amministrativa di via Perugini, la piazza del complesso interparrocchiale di San Benedetto, il Palasparti.
Parlare di rigenerazione urbana significa intervenire sul recupero di aree edificate in disuso o sottoutilizzate, riqualificandole per renderle funzionali e accoglienti. A Lamezia siamo pieni di questi esempi, è inutile dilungarci su un elenco che tutti i cittadini conoscono nelle diverse aree (non conurbate) di Santa Eufemia, Sambiase e Nicastro. La rigenerazione urbana non è una visione bensì sconta la necessità di promuovere l’inclusione sociale attraverso interventi che migliorino la qualità della vita, riducano le disuguaglianze e offrano opportunità di partecipazione. Ci viene in mente l’esempio più lampante di una città che soffre il problema da decenni, Scordovillo, ma che in questi ultimi mesi, grazie soltanto allo Stato ed alla Regione Calabria, ha evidenziato una importante accelerazione decisionale.
È importante che tutti noi mettiamo in fila gli obiettivi che la nostra città deve raggiungere nei prossimi anni, a partire dalla sostenibilità ambientale attraverso l’uso di materiali eco-compatibili, il recupero di spazi verdi e la promozione di modelli di mobilità sostenibile, quest’ultimo tema MAI affrontato dal Comune. Ambientale vuol dire anche, e non solo elettrico. A Lamezia niente di tutto questo, anche se nel corso di questi ultimi anni i diversi Governi abbiano spinto verso queste modalità. In giro per la città non si trova una colonnina di ricarica elettrica, non esiste un mezzo di trasporto pubblico elettrico che possa essere impiegato come navetta nei centri storici.
L’amministrazione non ha mai voluto affrontare e risolvere le esigenze dei cittadini, dei giovani, degli anziani.
Pensare se si potesse offrire un servizio di trasporto pubblico per i ragazzi la sera a collegamento della movida lametina invernale (Corso Numistrano) ed estiva (Marinella e litorale), al netto del servizio del mare che ad una certa ora cessa di esistere. Questo è soltanto un esempio di sistema sostenibile.
La città deve porsi obiettivi importanti e la prossima Amministrazione dovrà essere consapevole che c’è tanto da fare, oserei dire partire da LAMEZIA PUNTO ZERO.
Rendere le città più vivibili, sicure e accoglienti per tutti è un tema di cui ho già trattato, ma contrastare il degrado urbano risulta prioritario riqualificando aree degradate e migliorando la qualità degli spazi pubblici, stimolando l’economia locale attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro e l’attrattività di nuovi investimenti, anche privati. Perché Lamezia ha un tessuto economico produttivo importante, storico, eccellente, che però in questo ultimo ventennio è stato completamente abbandonato dalle istituzioni locali.
La rigenerazione urbana, per concludere, a Lamezia non è mai avvenuta perché il processo di riqualificazione di aree urbane, spesso dismesse o degradate, teso a migliorare la qualità della vita dei lametini e la vivibilità della città non è mai avvenuto.
La prossima Amministrazione dovrà dotarsi di risorse adeguate per raggiungere obiettivi di cotanta portata altrimenti si continuerà su questa direzione, verso il declino assoluto.
Marco Foti
Pugliese di origini, Marco Carmine Foti ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato in Ingegneria Civile e specializzato nel settore dei trasporti. Vive e lavora a Genova dove svolge la sua attività professionale prevalentemente nel settore di competenza. Presidente della Commissione “Trasporto Pubblico Locale e Mobilità Sostenibile” dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova, è stato più volte