““La storia siamo noi, padri e figli” cantava Francesco De Gregori, ma al PD di Lamezia Terme, ci sono solo figli, i padri si sono dissolti come nebbia al vento, per tornare ad essere oggi figli senza colpe che inveiscono in interviste e comunicati stampa, su chi è figlio davvero.
Così, chi era Segretario e dirigente nella disastrosa avventura della candidatura a Sindaco di Guarascio, suggerita chissà da chi, che ha portato il PD a non andare neanche al ballottaggio e ad ottenere un solo consigliere, oggi inveisce contro Congressi non regolari, vogliono commissariare il Segretario Regionale appena eletto, scrivono alla Schlein, paragonano il partito ad una società per azioni, parlano di tessere fasulle, dimenticando che il PD di Lamezia Terme è stato commissariato prima dell’inizio della campagna elettorale delle comunali, portando detrimento all’organizzazione della stessa.
Gonfiano il petto quando asseriscono che il PD è il primo partito, dimenticando le ostruzioni fatte ai candidati di Lamezia Bene Comune, per non farli candidare nella lista del PD.
Molti di questi Padri/figli in interviste e articoli hanno parlato di compagni cattivi, ma in realtà, come tradizione del partito, appartengono a mozioni diverse.
Io non ricordo mai che Berlinguer abbia detto una cosa del genere a Napolitano e Macaluso (corrente dei Miglioristi), o ad Ingrao e Pajetta (corrente di sinistra). Anzi dopo le loro accese direzioni, andavano in vacanza insieme con le famiglie.
Ma si è toccato il fondo quando hanno accusato i compagni di partito di aver votato al ballottaggio al Candidato Murone. I giornali ne hanno riempito pagine a detrimento del partito. Senza analizzare i flussi dei voti, che sono cresciuti, e senza pensare all’accordo tra i due candidati di centrodestra Bevilacqua , che ha ottenuto al primo turno il 25% e il candidato Murone.
E’ storia di oggi che il candidato a Sindaco Bevilacqua, potrebbe diventare il prossimo Presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme, rivelando in maniera palese, l’accordo con la coalizione di Murone prima del ballottaggio.
Forse per ricostruire una unità, nell’interesse del partito e della cittadinanza, bisognerebbe pronunciare la parolina magica, semplice e facile, ma forse per alcuni impossibile: “Scusate”
Il PD è un partito plurale e inclusivo, con una visione comune ma con una varietà di pensieri diversi.
Ho rifatto la tessera del PD per scommessa, dopo la vittoria impossibile della mozione Schlein sulla mozione Bonacini.
In 2 anni si sono fatti solo 3 cittadini (dove la presenza dei giovani era quasi nulla) ed una iniziativa pubblica, mentre i Giovani Democratici mettevano in piazza tre eventi, su temi sensibili per la cittadinanza.
Ma tutto è impermanente, i Segretari passano ma il PD resta, così i FIGLI, quelli veri, i GIOVANI DEMOCRATICI, si sono attivati nel tesseramento, hanno tessuto i giusti accordi e si sono presentati al congresso con una maggioranza piena, come si è poi visto nello spoglio, nonostante l’altra mozione a “sorpresa” si è ritirata.
Unico candidato al regionale, unica mozione al Provinciale, (l’altra si è ritirata), unica mozione al cittadino di Lamezia Terme (l’altra si è ritirata), qualcuno anziano come me, potrebbe pensare al ritorno dei Soviet!
Ma forse finalmente, il vento caldo dell’estate, ci ha portato un Partito Democratico Lametino, veramente democratico e plurale, aperto ai giovani e a tutti quelli che vogliono dare il loro contributo, alle associazioni, al terzo settore, alle rappresentanze sociali.
Che poi è quello che il Segretario Occhetto, delineo nel 18°congresso della famosa svolta della Bolognina.
Lunedì 7 luglio 2025 è stato convocato il primo direttivo del PD di Lamezia Terme, di cui io mi onoro di farne parte e sono grato ai ragazzi che mi hanno voluto con loro in questa avventura che sarà piena, impegnativa ed entusiasmante.
Bisogna ridefinire gli assi cartesiani della visione di questa città, con gli occhi e la preparazione di chi è veramente motivato al cambiamento radicale di Lamezia, di chi parla linguaggi nuovi, i GIOVANI, a cui io regalo il mio tempo, il mio impegno, e tanti anni di politica fatti in un territorio difficile come Marano di Napoli.
Il futuro siamo NOI, il futuro è oggi”.
Così Marcello Turco, membro del direttivo cittadino del Pd.