Mentre l’incessante calura africana di Lucifero continua a mantenere le temperature vicinissime (e spesso oltre) ai 40°, le ferie agostane arrivano al loro apice.
Posto esattamente a metà mese, il Ferragosto rappresenta il punto orbitale attorno al quale frotte di italiani organizzano le proprie ferie e vacanze. Per viaggiatori, weekendisti, amanti del last-minute, il 15 agosto è una data che spesse volte coincide con l’inizio o la fine del periodo di riposo.
La conseguenza è che il 15 Agosto rappresenta anche un giorno in cui non è semplice spostarsi a causa del traffico e poiché le località più gettonate sono iper-affollate.
Data importante dunque per i ritmi degli italiani, che assume ancor più importanza indagandone il significato, le origini e le abitudini che attorno a tale giorno si sviluppano.
L’interpretazione religiosa del 15 agosto vuole che in tale data si festeggi l’Assunzione in cielo della Vergine Maria, la quale – secondo il dogma proclamato da papa Pio XII – terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
Il nome stesso però, “Ferragosto”, nasconde un’origine ben più remota, deriva dall’antico Feriae Augusti, una festività che si celebrava nell’antica Roma. La festa era in onore di Augusto (come d’altronde l’intero mese di agosto) e significa “il riposo di Augusto”.
Quindi il Ferragosto è giorno destinato al riposo; una delle feste più attese dagli italiani che sono soliti trascorrerla fuori casa, un po’ per scelta, un po’ per necessità. Ferragosto significa staccare la spina da lavoro e routine quotidiana.
Emblema di questo giorno sono le scampagnate, specie in montagna. Nelle zone calabresi, gli Appennini e la Sila vengono invasi da miriadi di gruppi, che presto dalla mattina iniziano a preparare il pranzo: portando pietanze preparate da casa (parmigiana, lasagne, pizze, giardiniera, olive ammaccate, sopressate) e preparando la classica grigliata. Ma la prima cosa da fare, arrivati nel luogo del picnic, è sistemare l’anguria dentro una gelida fonte di montagna, assicurandosi un fresco dessert alla fine dei pantagruelici pasti.
Altra meta ambita è ovviamente il mare; anche lì l’anguria andrebbe posta al fresco, facendo una buca sulla battigia. Ma questa abitudine si è un po’ smarrita. Anche sulla spiaggia i pranzi un tempo erano abbondanti e opulenti, consumati all’interno di tende fatte alla meno peggio dette ciambre. Oggigiorno si è sempre più attenti alla forma fisica e a uno stile di vita salutistico, che tende a far evitare la frittura in riva al mare: probabilmente ci ritroveremo con un colesterolo migliore, ma con tante emozioni e ricordi in meno!
C’è, ovviamente, anche chi opterà per agriturismi e ristoranti, scegliendo una strada più comoda ma forse emotivamente meno pregnante.
Perché le emozioni sono parte centrale del Ferragosto e le emozioni sono: le briscole, le bocce, gli screzi e gli schiamazzi, i riposini e i gavettoni, il caffè fatto alla moka (messa sul barbecue o sul fornello da campeggio), il vino casereccio travasato nelle bottiglie di acqua Fiuggi o Brasilena, i tuffi e le radioline, gli amici e i parenti, le barzellette e i racchettoni.
Comunque sarà, festeggiate questo Ferragosto 2021 col massimo rispetto per la nostra Calabria. Non lasciate rifiuti in giro, non accendete fuochi se non siete sicuri di saperli gestire, non gettate mozziconi di sigaretta o fiammiferi, perché la nostra terra ha sofferto e sta soffrendo troppo; e se non sono i figli a proteggere una madre, chi altri dovrebbe farlo?
Festeggiate come volete ma abbiate rispetto di tutti.
Giovanni Mazzei