Feste religiose e consumismo, riflessione di Pax Christi Lamezia su un manifesto di 50 anni fa della Parrocchia del Carmine

Di seguito la riflessione di Pax Christi Lamezia sulla rilevanza del rapporto tra feste religiose e deriva consumistica.

“Ricordare il 50° anniversario di un manifesto non merita il taglio di una torta e il soffio soddisfatto su cinquanta candeline. Merita invece, e ne siamo particolarmente convinti, uno sforzo collettivo di comprensione delle ragioni che ne resero indispensabile la stesura.

E oggi, quelle ragioni persistono ancora o sono, in tutto o in parte, venute meno?

I piedi dell’altare profumano ancora del coraggio del Prete che – Vangelo alla mano – non ebbe paura di restare solo di fronte alle consolidate abitudini di riempire (quasi soffocare) la festa di adorazione alla Madonna del Carmine con le costose esibizioni di “sciocche canzonette”, denunciando l’aberrazione di una comunità cristiana che alla solennità dì una processione faceva seguire le “mosse sdigallate” dei cantanti che incassavano, in meno di mezz’ora, il doppio del salario di due anni di sudore di un bracciante agricolo.

Ma nel messaggio c’era tanto altro: c’era la convinzione del Parroco di rivendicare a sé la missione pastorale di far pensare la gente e non di doverla divertire; c’era l’amara sensazione che un’ampia fetta della comunità si sentiva a posto con la coscienza per un’offerta alla Madonna, nei fatti però destinata a onorare i contratti milionari con i protagonisti osannati del divertimento.

Ma il Parroco non rimase solo, grazie a chi sotto la sua guida maturava la consapevolezza che l’adorazione alla Madonna non poteva essere scambiata con manifestazioni di superficialità. Negli anni a venire mutò lo stile dei festeggiamenti ‘civili’ che hanno affiancato quelli religiosi, ciò grazie al contributo di tutti coloro che avevano accolto la sollecitazione del Parroco.

Qualcuno potrebbe obiettare che in 50 anni le cose sono cambiate, ma secondo noi l’ingiallito manifesto del 4 Luglio 1972 mantiene intatta la sua freschezza profetica: nella società digitale i braccianti non sono spariti (sono solo di un altro colore, e stanno molto peggio di cinquant’anni fa) mentre i sentimenti degli uomini virano sempre più verso l’individualismo e l’indifferenza”.