Malattia venosa cronica, da problema medico a emergenza sociale, convegno a Gizzeria 24 e 25 maggio

La malattia venosa cronica è una patologia assai diffusa di cui, solo in Italia, soffrono circa 19 milioni di persone. Spesso viene considerata semplicemente un problema estetico, al punto che appena una persona su tre sa di esserne affetta e segue una corretta terapia e un corretto stile di vita. È evidente quindi che si tratta di un problema non solo medico ma anche sociale, che finisce per ripercuotersi sui costi di un sistema sanitario i cui conti sono già messi complessivamente a dura prova.

La patologia, nei suoi aspetti diagnostici e terapeutici, sarà il focus di un talk show che si svolgerà il 24 e 25 maggio prossimi a Gizzeria (CZ) sotto l’egida delle principali società mediche nazionali e internazionali (Società italiana di Medicina Vascolare, Società Italiana di Diagnostica Vascolare, International Union of Angiology), dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, dell’università Magna Graecia e della Regione Calabria. A confrontarsi in discussioni, tavole rotonde e sessioni pratiche, saranno specialisti e ricercatori provenienti da tutta Italia e operanti in ospedali pubblici e accreditati, università e laboratori medici.

“La malattia venosa cronica – spiega Elia Diaco, responsabile scientifico dell’evento – colpisce gli arti inferiori e ha un’incidenza che aumenta con l’età. Tra i 20 e i 30 anni, ne soffrono il 20% delle donne e il 10% degli uomini. Dopo i 50, gli uomini restano fermi al 20% e le donne, con l’arrivo della menopausa che sfianca i vasi sanguigni, salgono al 50%. In pratica una su due soffre di insufficienza venosa. Purtroppo, lo stile di vita  e l’alimentazione scorretti non fanno ben sperare per il futuro e se l’incidenza della malattia dovesse aumentare ci troveremmodi fronte a una vera e propria emergenza. Questo perché i sintomi possono aggravarsi fino a diventare invalidanti o portare a fenomeni gravi come l’embolia polmonare. Da qui la necessità di una diagnosi precoce e un trattamento globale e integrato per rallentare la malattia e prevenire le complicanze. Le strategie terapeutiche – aggiunge Diaco – sono diverse e vanno dalla terapia medica, a quella compressiva, alla chirurgia, fino al diffusissimo trattamento scleroterapico. Abbiamo voluto l’evento di Gizzeria, quindi, perché il confronto tra gli operatori per fare il punto sulla patologia è imprescindibile ed è indispensabile per dare ai discenti che vi parteciperanno un bagaglio di nozioni approfondite dal punto di vista sia diagnostico sia terapeutico. Un giro di orizzonte completo e, in più, arricchito dalla formula innovativa del talk, inserita nelle varie sessioni di lavoro, con professionisti dell’informazione che intervisteranno alcuni dei più autorevoli esperti in materia. Insomma – conclude Diaco – ce l’abbiamo messa tutta per fare ancora una volta un buon lavoro.D’altra parte, dopo lo stop imposto dalla pandemia ce n’era bisogno anche per dare vita in Calabria a un nuovo  appuntamento, nel segno di una tradizione consolidata negli anni e che su questi temi ci ha visti di sicuro tra i protagonisti”.