La lettera: per la pesca dei “surici” usate reti proibite, perché non si fanno rispettare le leggi?

Caro Direttore,

sono a metterle in evidenza qualcosa che con l’indifferenza di tutti sta passando inosservata.

Le spiego, nel nostri mare e intendo il mare che va da Pizzo ad Amantea, in tanti, bambini ed anziani, passano il loro tempo libero, per puro divertimento a fare la pesca a bolentino sotto costa.

Una volta con la lenza a mano, oggi con la cannetta, alla ricerca dei “surici”, ovvero dei pesci pettine. Sono gustosissimi da mangiare, ma regalano l’emozione dell’abboccata come pochi altri pesci.

Ora non se ne trovano più. Da qualche anno, i furbetti non usano la lenza a mano o la canna, utilizzano delle reti chiamate volgarmente “suriciare”. Queste sono spinte dalle correnti, dragano il fondo e non lasciano pesci dove passano. È finito il divertimento. È finito lo spasso disentire il pescetto che tira. Sono finiti i pesci.

Le reti di cui stiamo parlando sono proibite. Anche se non è consentito, ci può anche stare che lo faccia il pescatore di professione. Non sta bene che lo faccia chi ha altra attività e vada a vendersi i pesci. Non sta bene pescare in questo modo. Non sta bene perché è illegale. Non sta bene che tolgano il divertimento a chi ha questo hobby. Non sta bene svuotare il mare. Succederà come con le ricciole (alopite). Non ce ne sono più.

Siamo tutti molto attenti alla natura, a parole. Ha mai sentito qualcuno negli ultimi dieci anni parlare delle rondini, dei rondoni e degli altri passeracei? Anche questi stanno scomparendo. Stavolta per colpa dei corvi. È vero che gli uomini sono i peggiori nemici di sé stessi. Ci sono uomini che hanno fatto e fanno le leggi. Ci sono uomini che non le rispettano. Ma ci sono gli uomini che le fanno rispettare?

Grazie

Lettera firmata