Oggi Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima: “Un tempo non per castigare ma per rendere fecondi”

Oggi la Chiesa celebra il Mercoledì delle Ceneri che da inizio alla Quaresima. Diverse in città le celebrazioni, nel rispetto delle norme anti covid, nel corso delle quali i fedeli riceveranno le ceneri con la formula: “Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai” (cfr Gen 3,19).

La polvere sul capo ci riporta a terra, ci ricorda che veniamo dalla terra e che in terra torneremo. Siamo cioè deboli, fragili, mortali. Il Signore ha amato raccogliere la nostra polvere tra le mani e soffiarvi il suo alito di vita (cfr Gen 2,7). All’inizio della Quaresima rendiamoci conto di questo. Perché la Quaresima non è il tempo per riversare sulla gente inutili moralismi, ma per riconoscere che le nostre misere ceneri sono amate da Dio. È tempo di grazia, per accogliere lo sguardo d’amore di Dio su di noi e, così guardati, cambiare vita.

Il teologo Padre Ermes Ronchi, in un’intervista di Vatican News ha detto: “Penso che le ceneri sul capo delle persone siano come una inclusione battesimale. Le ceneri sono semplici. Sono la semplificazione finale delle cose. Nel ritmo naturale di un tempo, le ceneri del focolare di casa dei contadini venivano restituite alla natura in primavera sparse sui campi, lungo i filari delle viti, nell’orto, per rendere la terra più fertile, per darle nuova energia. Allora, sul capo del fedele, hanno questo significato lontano, legato alla verità della natura, alla verità del senso, alla verità delle cose. Non tanto: ‘ricordati che devi morire’ ma ‘ricordati che devi essere semplice e fecondo’. Le ceneri sono ciò che rimane quando non rimane più niente, sono il minimo, il quasi niente. Ma da qui si può e si deve ripartire. Noi siamo in una situazione difficile, ma si può e si deve ripartire”.

A proposito del bombardamento delle informazioni Padre Ronchi ha spiegato che “è così veloce che non abbiamo neanche il tempo di elaborare una nostra visione delle cose. Ci hanno tolto il piacere di pensare che è uno dei più belli che abbiamo in regalo. Sono notizie che ci portano a vivere fuori di noi stessi, di riflesso, di eco, di sponda, dentro una realtà che non siamo noi, elaborata dagli altri. Allora io penso, la verità delle cose va vista dentro l’amore, come dice San Paolo. Vuol dire che quando una cosa è senza amore, non è vera, quando è intollerante non è vera. Questo bombardamento ci porta a vivere in una bolla virtuale anziché dentro l’atmosfera dell’amore. I criteri sono l’effetto, l’audience, il numero di like… E questo porta fuori, e per me è la cosa più pericolosa”.

Bellissime le parole di Padre Ermes, (qui l’intervista integrale). Seguiamo il suo consiglio, quindi, considerando questo tempo di quaresima come un dono per dare frutto, “non per castigare ma per rendere fecondi”.