La misura è scaturita dall’attività di indagine che rientra nell’ambito del fenomeno “#violenzadigenere”, di cui si occupa il Terzo Gruppo specializzato della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinata dal Proc. Agg. Calogero Gaetano Paci, ed è stata eseguita dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Polizia di Stato.
Le indagini hanno ricostruito una lunga serie di maltrattamenti a cui l’uomo sottoponeva con allarmante regolarità moglie e figli minori, quasi con frequenza quotidiana, a margine di una relazione contraddistinta da alti e bassi a seconda dell’umore del marito-padrone.
La donna subiva da tempo ingiurie, minacce, percosse e comportamenti ossessivi tali da limitare la libertà di movimento della stessa.
Tali limitazioni interessavano anche i figli tanto che, in tempi risalenti, per fini punitivi, segregava moglie e figli all’interno della cucina della propria abitazione, per circa 10 ore, staccando persino la corrente elettrica.
La violenza veniva esercitata impedendo alla moglie di vedere i propri familiari, limitandola persino negli spostamenti.
Solo dopa molto tempo, la donna si determinava a denunciare le condotte violente, poiché stanca ed esasperata dalle continue vessazioni subite.
L’arrestato veniva allontanato dall’abitazione familiare e veniva collocato in regime di arresti domiciliari presso altra dimora, al fine di scongiurare ulteriori ed eventuali azioni delittuose nei confronti dei componenti della propria famiglia.