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Lamezia, niente compiti per le vacanze all'IC Gatti Manzoni Augruso. Nuova circolare della dirigente Mongiardo: “Bisogna garantire il diritto al riposto degli alunni”
Attualità

Lamezia, niente compiti per le vacanze all’IC Gatti Manzoni Augruso. Nuova circolare della dirigente Mongiardo: “Bisogna garantire il diritto al riposto degli alunni”

16 Apr 2025
redazione Corriere di Lamezia
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Si torna a parlare di compiti per le vacanze a Lamezia Terme, dove già tre anni fa, a seguito di una circolare della dirigente scolastica Antonella Mongiardo, si innescava un dibattito sull’utilità dei compiti per casa, che ebbe risonanza nazionale, e che negli successivi fu condiviso da molti presidi italiani nelle loro circolari.

Ancora una volta, nella circolare n.166 Antonella Mongiardo invita i docenti a “garantire il diritto al riposo degli alunni”.

“Nell’assegnare agli alunni i compiti per casa da svolgere durante le vacanze pasquali – scrive la dirigente scolastica – si raccomanda ai docenti di attenersi al Regolamento di istituto sui compiti adottato dall’istituzione scolastica IC Gatti-Manzoni-Augruso. Ferma restando l’autonomia del docente nel valutare particolari situazioni in relazione allo specifico contesto della classe, si richiama, in generale, l’attenzione degli insegnanti sull’importanza di garantire il diritto al riposo degli alunni durante la sospensione pasquale, la cui breve durata dovrebbe prioritariamente consentire alla famiglia di ritrovarsi, per condividere dei momenti di festa e di relax.

Si ricorda, in particolare, che il nostro regolamento di istituto prevede all’art.3: “Non si assegnano compiti durante le vacanze natalizie e pasquali – agli studenti deve essere permesso di ricrearsi (garantito il “diritto al riposo e al gioco”), e alle famiglie di ritrovarsi, senza l’assillo dei compiti. Per i docenti che decidano di assegnare compiti per le vacanze natalizie o pasquali, vale quanto previsto al punto 2”. Nel contempo- prosegue la circolare- lo studio domestico potrebbe essere riconfigurato in modo da stimolare i ragazzi a vivere delle esperienze culturali alternative al tradizionale “assegno” domestico, prevedendo, per esempio, compiti autentici o di realtà, ispirati al piacere della lettura, alle visite di musei, parchi, o altri luoghi in cui vi sia l’opportunità per gli alunni e le loro famiglie di stare a contatto con la cultura, con l’arte, con la natura, con lo sport. Ciò anche al fine di sviluppare nei ragazzi quella che possiamo definire la competenza regina, imparare a imparare, a cui sono collegate altre skills, quali lo spirito di iniziativa, la capacità di confrontarsi con gli altri e di lavorare in gruppo, il senso di autonomia e di responsabilità”.

Tre anni or sono, sulla questione dei compiti per casa, Lamezia Terme è stata epicentro di un terremoto pedagogico, ispirato ad una petizione promossa alcuni anni addietro dal movimento “Basta compiti, non è così che si impara!”, guidato da un dirigente scolastico di Genova, Maurizio Parodi, che inviava al Parlamento una petizione “Regola compiti”, sostenuta da oltre 35mila firme, per «denunciare un caso (sociale) di patente eppure trascurata violazione dei diritti dei minori».

Le posizioni del preside genovese venivano condivise in buona parte dalla preside Antonella Mongiardo, autrice della famosa circolare n.44, che nel 2022 fece il giro di tutte le testate nazionali, anche televisive e radiofoniche, da RTL a Mediaset.

“Ritengo che lo studio domestico non andrebbe abolito- diceva la preside- ma, piuttosto, regolamentato, affinché abbia un senso pedagogico, con un reale feedback da parte degli insegnanti e, dunque, con ricadute incisive sull’apprendimento dei discenti. Altrimenti, la consuetudine dei compiti per casa, se applicata in modo troppo “libero” (come avviene di solito nelle scuole) e con eccessiva variabilità tra classi/sezioni o, quel che è peggio, da docente a docente, senza programmazione e/o coordinamento, rischia di provocare l’effetto contrario, allontanando i ragazzi dal piacere dello studio. L’esperienza ci insegna che se un ragazzo non è motivato, non fa i compiti a casa, oppure si fa aiutare da altri se ne ha la possibilità. In ogni caso, il ragazzo che non è “in regola” con le consegne, inevitabilmente, si sente inadeguato, “indietro” rispetto agli altri, e perde ancora di più fiducia in sè stesso. La scuola, invece, ha un’altra mission, che è quella di offrire agli alunni le stesse opportunità e sviluppare le potenzialità di ognuno, nel rispetto dei diversi ritmi e stili di apprendimento. E’, pertanto, opportuno che anche la pratica di assegnare i compiti per casa (il cosiddetto “assegno dei compiti”) diventi motivante e calibrata sui singoli allievi”.

La preside Mongiardo invitava, dunque, il Collegio dei Docenti della Manzoni a riflettere sull’opportunità di dotarsi di un Regolamento sulla gestione dei compiti per casa, “sia per limitare il carico di lavoro domestico durante le vacanze e nei fine settimana (e tutelare, così, il diritto al riposo degli alunni) sia per potenziare la funzionalità didattica di questa pratica consolidata, seppur non prevista da alcuna norma”.

Dal dibattito collegiale nasceva, così, un regolamento esemplare, che sarebbe stato poi adottato, all’unanimità, sia dal consiglio di istituto che dagli organi collegiali della nuova scuola Gatti-Manzoni-Augruso.


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