«Non vogliamo essere un problema, ma una risorsa», con questa dichiarazione chiara e coraggiosa, gli studenti del Polo Liceale “Campanella – Fiorentino” hanno dato voce al loro impegno all’interno della Giornata Finale del progetto “Giovani Agenti del Cambiamento”, svoltasi il 7 maggio 2025. Un evento di respiro nazionale, promosso dall’Agenzia Italiana per la Gioventù e dalla Fondazione G. Visentin, che ha visto la partecipazione di istituti scolastici di tutta Italia, in collegamento da nord a sud, in presenza e online.
Il progetto – curato con competenza e passione dalle docenti Olinda Suriano, Carmela Dromì, Lia Riommi e Veneranda Anania – si è proposto come un laboratorio di cittadinanza attiva, dove gli studenti, attraverso un’indagine sul territorio, sono stati chiamati a individuare criticità e risorse, per poi formulare proposte concrete di cambiamento. Un percorso formativo innovativo, che ha messo in dialogo le competenze acquisite in classe con la realtà sociale e culturale che li circonda.
Nel corso del collegamento da Lamezia Terme, gli studenti hanno condiviso una lettura lucida e articolata del territorio, partendo dai suoi punti di forza: un’agricoltura d’eccellenza con prodotti DOP e DOC, un’area industriale con potenzialità di rilancio, un tessuto commerciale vivace e un patrimonio turistico straordinario, legato a terme, paesaggi e siti archeologici. Il tutto valorizzato da una posizione geografica strategica, crocevia tra costa e montagna.
Ma il vero nodo critico emerso dall’analisi è stato quello del divario generazionale. Una questione profonda e trasversale, che si manifesta nell’emigrazione giovanile, nella disoccupazione, nel digital divide, in una partecipazione civica ancora troppo debole e in una scuola che spesso fatica ad allinearsi con le esigenze reali del mercato del lavoro. «La nostra città rischia di perdere il suo futuro se i giovani continuano a partire», hanno affermato con preoccupazione gli studenti.
Di fronte a questa realtà, è emersa una visione propositiva e costruttiva. Tra le proposte avanzate: la creazione di una Rete Scuola-Università-Lavoro per collegare formazione e occupazione in modo più efficace; incentivi all’imprenditoria giovanile nei settori strategici del territorio, come agricoltura e turismo; un investimento strutturale nella cultura come volano di sviluppo e coesione sociale; e infine, l’istituzione di un Dipartimento per le Politiche Giovanili, uno spazio stabile di ascolto, confronto e partecipazione attiva.
A riconoscere il valore e la serietà del lavoro svolto è stata la dirigente scolastica dott.ssa Susanna Mustari, che nel suo intervento ha definito l’intero percorso come «una palestra di cittadinanza consapevole, in cui i giovani si sono messi alla prova con metodo, sensibilità e spirito critico». La dirigente ha anche sottolineato l’urgenza, per le istituzioni, di costruire alleanze educative durature con il mondo della scuola, capaci di restituire fiducia e protagonismo alle nuove generazioni.
L’evento, aperto dai saluti istituzionali del Sindaco di Potenza e della Presidente dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, ha visto coinvolti numerosi istituti da ogni parte d’Italia: tra questi, i centri Enaip di Bologna e Trieste, i licei di Lecce, Latina, Siracusa, Todi, Vallo della Lucania, Benevento, Bagnone e Potenza. Un mosaico di esperienze unite dalla volontà di costruire un’Italia più giusta, sostenibile e inclusiva.
La Giornata finale del 7 maggio non è stata solo la conclusione di un progetto, ma l’inizio di una nuova consapevolezza: che i giovani, se messi nelle condizioni giuste, non solo possono partecipare, ma possono guidare il cambiamento. Con intelligenza, energia e senso di responsabilità.