Venerdì 15 maggio presso l’Auditorium del Polo Liceale Campanella Fiorentino si è concluso un percorso intenso e a tratti emozionante, promosso dalla Associazione Cattolica EsercentiCinema (ACEC) e condotto dal regista Saverio Tavano con la collaborazione di Luca Imperiale.
Il progetto “Leggere il cinema, leggere il mondo”, rivolto principalmente agli alunni del Liceo Artistico, è stato articolato in sezioni dedicate alla visione e analisi di cortometraggi e, nell’evento finale è stato proiettato il lungometraggio, “L’afide e la formica” di Mario Vitale con la sceneggiatura scritta proprio da Saverio Tavano.
Questa iniziativa, nata per avvicinare i giovani al linguaggio cinematografico come strumento di comprensione del mondo, ha rappresentato un vero e proprio viaggio interiore e collettivo. Il cinema, ancora una volta, si dimostra veicolo privilegiato per leggere le complessità della realtà, decifrare l’altro, interrogarsi su identità, sogni e conflitti. Gli studenti, abilmente guidati da Saverio Tavano e Luca Imperiale, hanno analizzato, con la sensibilità che contraddistingue gli artisti, ambientazioni, personaggi, storie, musiche, pause, colori.
In particolare ne “L’afide e la formica”, riconoscendo luoghi, paesaggi, persone, cadenze linguistiche del proprio vissuto, l’immagine si è ribaltata, come nello specchio: molte scene tra l’altro sono state girate proprio nei locali del Polo Liceale, favorendone l’immedesimazione emotiva che è stata profonda.
“La scelta del film non è stata casuale – afferma Tavano – si parla di riscatto, integrazione, coraggio: temi difficili da affrontare in una lezione frontale, ma che diventano immediati se il percorso è emozionale, sensoriale. Attraverso la storia di Fatima, giovane musulmana decisa a correre nonostante tutti i pregiudizi, e quella di un anti-eroe, un professore demotivato e schiacciato dai sensi dicolpa che riesce ad allenarla, si tratteggia un’umanità fragile ma tenace, sospesa tra ferite e speranza. Un film che parla di ponti, di dialoghi possibili, di sfide che diventano possibilità di rinascita”
Il progetto, fa parte del Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ed è sostenuto da ACEC, e ANCCI, si inserisce nel quadro più ampio dell’iniziativa “Cinema e immagini per la scuola”, con l’obiettivo di avvicinare i giovani al cinema.
Tra le finalità del progetto si legge: “Nella consapevolezza che il linguaggio audiovisivo sia oggi tanto pregnante nella vita e nell’esperienza delle nuove generazioni, quanto quello “della parola”, ACEC propone alle scuole di ogni ordine e grado una selezione di film e cortometraggi da cui partire per approfondire sia la grammatica del “discorso per immagini” sia temi attuali come l’inclusione e il contrasto a ogni forma di violenza: bullismo, razzismo, violenza contro le donne, ecc.”.
Gli studenti non sono stati semplici spettatori, ma protagonisti attivi, capaci di confrontarsi, riflettere e lasciarsi toccare dalle emozioni.
La Dirigente, dott.ssa Susanna Mustari, visibilmente soddisfatta per la capacità di lettura puntuale e di interpretazione personale degli studenti, salutando i presenti afferma: “Eventi come questo testimoniano quanto la scuola possa essere laboratorio vivo di cultura, empatia e cambiamento. Perché leggere il cinema, significa davvero leggere il mondo. E, forse, può aiutare a riscriverlo.”