“Nel pomeriggio di ieri, 6 maggio, ho partecipato con piacere al tradizionale confronto tra i candidati a Sindaco organizzato dalla comunità M.A.S.C.I. di Lamezia Terme “don Pasquale Luzzo” nel Teatro Costabile, già Politeama, acquistato e restituito alla comunità dalla mia Amministrazione.
Abbiamo molto lavorato su Sambiase e ci sono tanti segni tangibili delle opere realizzate, da piazza Diaz oggi Cinque Dicembre, alle vie del centro storico, dall’aria della fiera su cui oggi si tiene il mercato rionale al mercato coperto, a sculture e opere seminate dappertutto. Per riprendere il cammino non si può che partire da dove eravamo rimasti.
Durante il confronto tra i candidati non poteva mancare una domanda sulla sanità. Murone si è aggiornato sui lavori in corso, io ho insistito sulla necessità di attuare il Piano sanitario approvato dalla giunta regionale nel 2007 e di investire i 20 milioni di euro che avevamo destinato alle strutture lametine prima che lasciassi la giunta. Bevilacqua ha sottolineato che dopo la delibera relativa all’accorpamento dell’Asl avrei dovuto dimettermi. Ma i programmi e i fondi che ho messo a disposizione della città ci sono proprio perché sono rimasta a completare il lavoro. Confondere i servizi con le strutture burocratiche è sbagliato e fingere di non capirlo non è onesto, soprattutto oggi che si va chiaramente verso un’azienda unica per tutta la regione.
Abbiamo anche distribuito un documento sulla sanità che mette a confronto i programmi dei tre candidati; un confronto impietoso che la dice lunga sulla strumentalità delle accuse mosse a distanza di 18 anni, mentre intorno tutto è cambiato. Bisogna prenderla con ironia. Si ricorre agli slogan quando non si ha niente da dire”.
Così Doris Lo Moro, candidata a sindaco del comune di Lamezia.